il giorno 0

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view post Posted on 17/7/2012, 10:06
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la chiave di ogni uomo è il pensiero. benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio a cui obbedisce, che è l'idea alla base quale classifica tutte le cose. può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua.

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sentivo un odore pungente e qualcosa grattarmi la faccia. fu quello a svegliarmi, e da quel momento in poi a farmi vivere l'incubo. salsedine,mare sentendo l'odore mi vennero in mente subito quelle due cose.
il rumore arrivò poi, lo scrosciare delle onde sulla riva.

ho ancora vaghi ricordi di ciò che provai, non ricordavo chi ero, non ricordavo il mio nome, non ricordavo nulla.

mi ritrovavo su di una spiaggia, la zona non la conoscevo.
fissai il mare incredulo e ancora stordito.

con calma ripresi fiato e... mi accorsi di avere una fondina con una pistola e un piccolo zainetto sulle spalle, strano vero? ero così sconvolto da non accorgermene prima.

feci un inventario di ciò che mi trovavo addosso:
intanto i vestiti non erano i miei soliti, jeans e camicia nera, un body armour senza nulla, un cappellino da baseball, una fondina e una tasca attaccata alla cintura.
la pistola mi sembrava una di quelle di produzione russa nella tasca avevo sei caricatori.
devo ammettere che sembrava più una scacciacani che una vera e propria arma.

nello zaino avevo una borraccia, che poi mi portai in cintura per comodità, del cibo in scatola, c'era scritto PASTA ma dubito che chi l'abbia mai prodotta sappia realmente cosa sia la pasta, dei flare una decina in totale, alcune bende/cerotti/garze e una siringa con qualche sostanza medicinale a me sconosciuta.

mi risistemai lo zaino a spalle e mi incamminai nell'entroterra, non mi andava di camminare in riva al mare (sempre se un mare era, forse è un oceano, boh non lo so nemmeno ora) perchè mi dava un senso di insicurezza, di vulnerabilità.

dopo qualche passo mi accorsi che facevo troppo rumore, mi fermai e rimasi in ascolto: nulla. un silenzio di tomba che sembrava amplificare ogni mio rumore.

l'angoscia prese il sopravvento su di me.

urlai chiedendo aiuto ma nulla. di risposta solo un tuono il lontananza.
il cielo era coperto da nuvoloni scuri che non promettevano nulla di buono.

ripresi il cammino.

dopo qualche centinaio di metri mi imbattei su una strada a doppia corsia.
guardai a destra e a sinistra nulla.

mi dissi che la strada da qualche parte doveva portare e quindi svoltai a destra e tenendomi sul ciglio avanzai cauto e guardingo.
alla mia destra udivo ancora il fragore delle onde.

dopo qualche ora di cammino vidi i primi cartelli stradali e poco dopo in lontananza apparvero i tetti delle case di una città o di un villaggio.
avvicinandomi vidi la carcassa di quello che sembrava essere un hum-ve militare, poco distante lungo la strada delle barricate e tutto lasciato alla natura, i giardini delle case con erba alta, steccati che cadevano a pezzi, muri invasi dai rampicanti, immondizia e macerie un pò ovunque.
e nessun segno di anima viva ne di corpi.. sembrava che fosse scoppiata una rivolta o una guerra.

oramai ero arrivato alle prime case e un cartello recitava "Каменка" il nome del paese. quindi mi trovavo da qualche parte in russia...
avanzai un pò diffidente tra le prime case, nelle strade c'era di tutto da barricate improvvisate a bottiglie rotte e persino bozzoli di proiettile.

impugnai la mia pistola. il sudore freddo che mi colava fin dietro alla nuca.

udii dei passi, si più che dei passi un uomo in corsa.
voltandomi verso la direzione del suono cioè verso la costa, lo vidi. la prima persona dopo qualche ora di desolazione.

stava correndo come se scappasse da qualcuno o qualcosa ma non vidi inseguitori, era distante non mi aveva notato.
provai a chiamarlo ma nulla, forse non mi sentì o forse mi ignoro volutamente.

ripresi a girovagare per le case scoraggiato, bussando a qualche porta: alcune case erano completamente barricate dall'interno altre avevano alcune scritte di vernice con scritto "dead inside" "don't shoot" e altre cose in russo per me intraducibili.
altre case erano aperte ma non trovai nulla di interessante. nulla che mi desse qualche informazione su dov'ero nel mondo, che era successo... nulla.

girovagai ancora qualche ora nel paese tenendo il più basso profilo possibile. non bussai più, cercavo di emettere il meno rumore possibile. anche se il mio stesso respirare pareva assordante.

trovai una casa con le finestre rotte e le porte aperte, una scritta mi incuriosì "alive inside" mi avvicinai con la massima cautela impugnando la pistola, sbirciai attraverso le finestre, nulla.

allora entrai. appena dentro sussurrai qualcosa tipo "c'è qualcuno?" nessuna risposta.

l'ansia ormai era alle stelle e non mi rilassai nemmeno quando scoprii che la casa era abbandonata.

dal quel che potevo supporre era una casa usata come fortino da un gruppo di persone, ivi vi trovai dello scatolame e delle bottiglie di varie bevande gasate consumate. una torcia elettrica abbastanza voluminosa che misi subito nello zaino.

una revolever, non so perchè ma la presi lasciando la pistola che avevo, ormai non avevo più spazio e non riuscivo a trasportare oltre. considerando che avevo trovato qualche scatoletta di cibo e alcune bevande gasate, più alcuni glowstick.

uscii dalla casa sentendomi un ladro e avendo più dubbi che risposte.
e ripresi a cercare nel paese che sembrava deserto...
 
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Postbattle
view post Posted on 31/7/2012, 22:38




Complimenti ! Scritta veramente bene :D
 
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1 replies since 17/7/2012, 10:06   146 views
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